26 febbraio 2019

Post Sistri e nuovo Registro Elettronico: una preview dopo il convegno a Verona in 5 domande

Sabato 23/02/2019 abbiamo assistito alla tavola rotonda che si è svolta nell’Ambito della Fiera Transpotec Logitec a Verona, sul tema “Dall’abolizione del Sistri ad un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti”.

Presenti diverse figure Ministeriali di spicco, tra cui il presidente dell’Albo Gestori Ambientali Eugenio Onori e Ilde Gaudiello, Dirigente del Ministero dell’Ambiente, che stanno seguendo in prima persona le fasi di dismissione del Sistri verso un nuovo sistema di tracciabilità: un'interessante finestra quindi sul futuro sistema di tracciabilità che sostituirà l’abrogato Sistri.

In sintesi i punti di maggior interesse emersi durante i vari interventi, premettendo però che per notizie certe sulla transizione dal vecchio al nuovo sistema, nonché sul funzionamento di quest'ultimo, bisognerà attendere un Regolamento (cioè un Decreto Ministeriale o Interministeriale) che dovrebbe vedere la luce in tempi relativamente brevi nei prossimi mesi.

 1) ABROGAZIONE SISTRI: cosa ne sarà dei contributi versati per un servizio mai partito?

I relatori si sono mostrati molto dubbiosi su un possibile recupero delle somme o di un loro riconoscimento come credito per il nuovo sistema di tracciabilità, stante la natura tributaria del contributo Sistri già chiarita sia dalla Corte dei Conti che da diverse Sentenze relative a ricorsi di imprese che chiedevano il risarcimento di quanto versato per un servizio mai goduto.

Chi non ha versato tutti i contributi in questi anni non vedrà applicate le pesanti sanzioni previste dagli ormai abrogati artt. 260-bis e 260-ter D. Lgs 152/06: tuttavia probabilmente il Ministero vorrà procedere al recupero dei contributi dovuti e non versati, senza però applicare interessi di mora.

 2) ABROGAZIONE SISTRI: come avverrà la dismissione delle Black Box e dei dispositivi USB (chiavette)?

Questo dettaglio potrà essere definito solo dal Regolamento sopraccitato: i relatori hanno auspicato che si trovi una formula che non esponga le aziende ad ulteriori esborsi o perdite di tempo per la dismissione delle black box o la restituzione delle chiavette USB. Si potrebbe seguire la falsariga della gestione dei vecchi telefoni SIP, considerati “a fine comodato” e dunque nella piena disponibilità delle imprese che potranno scegliere come disfarsene (personalmente una chiavetta USB come pessimo ricordo di tutta la vicenda Sistri consiglierei di tenerla ad imperitura memoria…). Vigendo in ogni caso l’obbligo di custodia, si consiglia di conservare i dispositivi con cura finché non vi saranno precise disposizioni ministeriali a riguardo.

 3) IL NUOVO REGISTRO ELETTRONICO: come e quando entrerà in vigore?

Allo stato attuale il Ministero sta coinvolgendo come soggetto esperto l’Albo Gestori Ambientali, al fine di adottare delle modalità digitali di comunicazione degli adempimenti di gestione rifiuti sulla falsariga di come il Governo sta digitalizzando la gestione del trasporto delle merci.

In merito alle tempistiche, la rappresentante del Ministero ha definito che il suo gruppo di lavoro si è dato l’ “ambizioso” [cit.] obiettivo di partire il 01/01/2020.

E’ sicuramente prevista, prima di tale data, una fase sperimentale che potrebbe coinvolgere alcune aziende rappresentative: in ogni caso, se davvero si partirà il 01/01/2020, vi sarà un progressivo periodo di adeguamento al sistema, magari facendo partire per prime le aziende più grandi e le aziende “del settore” già esperte in materia (impianti di recupero/smaltimento, trasportatori ecc.).

 4) IL NUOVO REGISTRO ELETTRONICO: funzionamento e costi?

Il “Registro elettronico” va inteso più che altro come un “sistema” e non in senso stretto una digitalizzazione dell’attuale cartaceo.

Sulla falsariga del funzionamento della fatturazione elettronica, l’obiettivo sarà quello di creare un “flusso di dati” da spedire al nuovo “Registro elettronico”, facendo salva la possibilità per tutte le aziende di continuare ad utilizzare il proprio software gestionale: sarà compito degli informatici creare le necessarie connessioni per garantire l’interoperabilità.

I rappresentanti del Ministero hanno definito un ordine di grandezza dei costi: se prima il Sistri richiedeva per la gestione annuale un importo di circa 40 milioni di €, il nuovo sistema costerà dieci volte meno (4 milioni di €).

Con tutte le incognite del caso, legate all’uscita dello specifico Regolamento, ognuno può fare una proporzione rispetto a quanto pagava con il Sistri e capire quanto potrebbe pagare con il nuovo sistema.

 5) IL NUOVO REGISTRO ELETTRONICO: ci saranno semplificazioni per alcune categorie di imprese come avviene oggi per il sistema cartaceo?

I rappresentanti del Ministero hanno specifico che è in corso una ricognizione normativa in tal senso e che l’emanando Regolamento potrà (ma non dovrà) definire anche eventuali semplificazioni per alcune categorie di soggetti (come ad esempio quelle previste oggi dalla Legge 221/2015 per gli agricoltori e le c.d. “attività di cura della persona” quali parrucchieri, estetiste, tatuatori ecc.).

Potrà inoltre essere definita la modalità di gestione “delegata” del Registro Elettronico da parte di studi di consulenza e associazioni di categoria, come avviene oggi per i registri di carico e scarico rifiuti.

 

 

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